Farina della Valsugana |
ASSOCIAZIONE PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE
Questa varietà, introdotta nell'800 dalle vicine valli del Veneto e dell'Adige, è stata coltivata massicciamente in Valsugana fino ai primi anni '60 per poi venire quasi del tutto abbandonata. Oggetto di un primo recupero a cura dalla Fondazione de Bellat, presso l'azienda agricola di Spagolle nel comune di Castelnuovo, lo "Spin (per la particolare forma ad uncino della cariosside) o nostrano della Valsugana, è diventato a partire dal 2004 e per intervento diretto del PROGETTO LEADER PLUS VALSUGANA, un progetto di valorizzazione molto più articolato. Nel frattempo sono state attivate alcune azioni fondamentali di tutela della varietà e del prodotto registrando la varietà nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (D.M. 08 SETTEMBRE 1999, N. 350) ed il prodotto FARINA DELLA VALSUGANA come marchio collettivo. Per ottenere una semente in purezza e migliorare le caratteristiche produttive di questa varietà Lo "Spin", coltivato secondo un rigoroso Disciplinare di produzione, diventa FARINA DELLA VALSUGANA, solo dopo rigorosi controlli sulle varie fasi della filiera. La farina, dal gusto morbido ed inconfondibile, è il prodotto di una sapiente lavorazione, di produzioni contenute a livello di piccolo appezzamento, sempre in perfetta armonia ed equilibrio con l'ambiente circostante. ASSOCIAZIONE PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELLA FARINA DELLA VALSUGANA
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